venerdì 11 gennaio 2013

02. Ardhanareeswara – Divinità mezza uomo e mezza donna

(dal testo “Facets of Brahman, or the Hindu Gods” by Swami Chidbhavananda)

Una divinità dal senso allegorico viene raffigurata con metà corpo maschile – la destra – e l’altra metà femminile – la sinistra.

Questa strana figura aiuta colui che indaga ad afferrare la realtà immanente. Dalla testa ai piedi la parte destra di questa personalità rivela caratteristiche maschili e la parte sinistra quelle femminili. Gli elementi maschile e femminile coesistono anche nel regno vegetale che è ancora in uno stadio primitivo di evoluzione. nel regno dei pennuti, così come nel mondo dei quadrupedi, il maschile e il femminile contribuiscono insieme alla formazione della progenie. Se l’umanità viene considerata come unità, si scopre che è costituita da mezzo uomo e mezza donna.

L’intera creazione è evidentemente l’incarnazione dei principi maschile e femminile, perciò Shiva è adorato come Ardhanareeswara.

Il senziente e il non senziente sono le due caratteristiche costitutive della natura. Nulla esiste all’infuori del limite di questi due. Intelligenza e beatitudine sono conquiste del senziente. Il potere di comprendere, la facoltà di sentire e la necessità di esprimere soddisfazione, tutte queste cose hanno origine nel senziente.

E non si deve disporre della materia inerte come se la sua esistenza fosse inutile. è un ausiliare indispensabile al senziente. Serve come mezzo attraverso cui si manifesta l’intelligenza del senziente. La manifestazione della vita ha luogo quando il senziente considera attentamente il non senziente.

L’intelligenza – o Vita nel suo Stato Originale – è chiamata Shiva. Il corpo apparentemente insenziente o il veicolo attraverso cui Essa si manifesta, è chiamato Shakti. Privata del veicolo, la Vita non può esprimersi nella sua varietà di modelli. D’altro canto, privato della Vita il corpo inerte è buono a nulla, è condannato come un mero cadavere.

È a motivo dell’azione reciproca della vita e della materia che la Natura è in grado di rivelarsi in tutto il suo splendore e la sua gloria. Gli esseri viventi, nelle loro milioni di specie che si combinano, devono la loro esistenza all’unione universale di vita e materia. In linguaggio teologico si dice che il Grande Essere affermi se stesso come metà uomo e metà donna.

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